Dario Panzeri
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  PERSO NEL BOSCO
«Un mantello nero perso tra gli alberi e la neve, si nasconde all’ombra del supremo pipistrello.»
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LA PIÙ CUPA DELLE CRISI ESISTENZIALI ATTANAGLIA L’UOMO DAL PESANTE MANTELLO COLOR DI PECE.
IL FUMETTO NON VIVE DI SOLI SUPEREROI E, SOPRATTUTTO, I SUPEREROI NON SEMPRE VIVONO BENE NEL FUMETTO.
UN IMPIETOSO LIBRO-PROGETTO COLPISCE AL CUORE L’ARGOMENTO: NERO SU BIANCO, ANZI NERO SU NERO.
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Tratta di un libro che somiglia molto meno a un fumetto che a un film sperimentale, e più dal vero che d’animazione. Le sue pagine sono percorse da un personaggio cupo e in ogni evidenza molto tormentato, una sorta di controfigura dell’uomo-pipistrello più famoso del pianeta, che si aggira senza sosta e senza requie nella fitta ragnatela di un bosco invernale, labirintica selva di rami secchi protesi a espandere sbarre di una prigione da incubo da cui non si può evadere. Il povero protagonista, mascherato pure a sé stesso, è ossessionato e sconquassato da sensi di colpa innominabili che gli schiacciano letteralmente la schiena. È il peso del mito che sovrasta e annichilisce la sua identità segreta, nulla più che umana. È quando il superuomo nietzschiano fagocita senza alcuna pietà l’involucro qualunque, dannatamente qualunque, che dovrebbe contenerlo.

UNA PERFORMANCE DIROTTATA
​Perso nel bosco è un’operazione artistica, un esercizio di stile che si camuffa da fumetto, e difatti – e di sicuro – piacerà meno agli aficionados del fumetto che agli amanti dell’arte contemporanea. È una sorta di performance dirottata, dove l’autore, il milanese Dario Panzeri, si immedesima con audacia masochistica nei pesanti panni – nel costume ingombrante – di un superuomo/subuomo a confronto col proprio subconscio/superconscio sussurrante/urlante. Una battaglia persa in partenza. Un libro d’immagini e di sensazioni in grande formato, in un rigoroso ​bianco e nero dove il nero prevale sempre, anche laddove statisticamente sul foglio sembrerebbe prevalere il bianco. Il rigore qui è comunque sempre d’obbligo: dall’inizio alla fine, e viceversa. E se volete qualche possibile riferimento visivo di codesta specie di eretico post-espressionismo, si potrebbero citare il lato dark di Lorenzo Mattotti, le spigolosità nervose di Dave McKean, gli inchiostri che corrono in libertà di Ralph Steadman.

UN PROGETTO CORAGGIOSO
Il libro (“un’opera molto travagliata, rimasta in gestazione per più di dieci anni, di una voce unica e finora inedita”) rappresenta la terza tappa della coraggiosa collaborazione iniziata quest’anno tra due realtà indipendenti e ora in parte interdipendenti: la casa editrice torinese Eris e Progetto Stigma, innovativo marchio editoriale autogestito da un gruppo di autori. Nato dietro impulso di Gabriele di Benedetto, alias AkaB, eclettico autore rinomato agit-prop della scena indipendente italiana, il progetto ha come (rischioso) obiettivo produrre opere editoriali caratterizzate da assoluta libertà creativa e forte personalità artistica.
Nelle parole del “capitano” AkaB, per la precisione, “Stigma è un progetto editoriale che porto avanti da molto tempo, ed è stato affinato sia facendo esperienze in prima persona che confrontandomi con gli altri autori coinvolti su come dovrebbe essere una casa editrice ‘ideale’. Visto però che una simile realtà non esiste, l’abbiamo creata noi – o almeno vogliamo provarci. In alternativa, si potrebbe dirla così: ‘i matti finalmente gestiscono il manicomio’ (del fumetto)”. Be’, sì, si potrebbe dirla anche così.

Ferruccio Giromini ARTRIBUNE

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*DARIO PANZERI | PERSO NEL BOSCO
*Progetto Stigma con Eris Edizioni. Milano, Torino 2018
*Pagg. 128
*
Formato 21 x 30 cm
​*Collana di spine Black Raimbow
​*Cartonato

*ISBN 978898644599

www.erisedizioni.org 
www.progettostigma.com

NERVIOUS - INTRO  
«1916, prima guerra mondiale. Una figura di natura indefinita compare improvvisamente durante l’impiego sul campo di battaglia di un’arma sperimentale.»
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Non abbiamo neanche il tempo necessario di essere abbagliati da un volto rosa fosforescente nella Polonia del 1976, che Dario Panzeri ci porta nel mezzo delle trincee della Prima Guerra Mondiale, che nelle sue pagine prende il colore del fango, della carne putrescente, delle divise sporche, del bianco lurido della neve e dei bulbi oculari, quasi fastidioso nella sua imperfetta purezza. Nervious - Intro è il racconto di un'invasione aliena che parte con l'essere veleno e finisce per diventare fertilizzante: per quali creature e per quale mondo non ci è dato saperlo. Panzeri (che ha sviluppato questo progetto con Matteo Mariano) racconta questa mutazione senza avere alcuna pietà per il genere umano, guardando di più agli esoscheletri degli insetti e alla carnalità di un fiore tossico. Nervious - Intro è solo un prologo i cui sviluppi attenderò con impazienza.

Matteo Contin DULUTH COMICS
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*DARIO PANZERI | NERVIOUS - INTRO | Limited Edition
*Progetto Stigma con Eris Edizioni. Milano, Torino 2018
*Pagg. 68
*Formato 21 x 30 cm
*Collana di spine White Ghost
*Spillato

*ISBN 978898644599
*SOLD OUT


www.eriedizioni.org
www.progettostigma.com

OIBARA
Tributo a Yukio Mishima
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Essendo OIBARA una parola composta, si porta dietro un retaggio complesso di significati intrecciati, esattamente come l'opera a cui dà il titolo. In giapponese i due ideogrammi che compongono la parola OIBARA racchiudono significati distantissimi: il “rincorrere” e il “ventre”; questi termini insieme contrapposti ne sintetizzano uno nuovo, che dà una forma sonora all'antica pratica dei samurai di fare seppuku alla morte del proprio signore.
Spesso, i gesti per cui sono più noti certi personaggi storici arrivano ad identificarsi nella coscienza collettiva con l’essenza stessa del personaggio. Ovviamente, visto con il giusto senno, questo modo di percepire un essere umano è forviante e si potrebbe definire anche ingiusto. Da un altro punto di vista però, questo modo di congiungere vita e opere innesca un processo simile a quello che avviene con gli ideogrammi giapponesi, che unendosi creano un termine inedito con un nuovo significato. E così avviene in questo tributo a Mishima, dove il suo pensiero e la rappresentazione del suo gesto estremo convivono contrapposti l’uno di fronte all’altro, evocando un nuovo significato che devia da entrambi quelli originali. Quasi a creare nell’occhio di chi legge un nuovo universo, alternativo ma ancora irrimediabilmente legato alla percezione di Yukio Mishima che ci restituisce la storia moderna.


Matteo Mariano  MACROGRAMMA
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*DARIO PANZERI | OIBARA : TRIBUTO A YUKIO MISHIMA | Limited Edition
*Testi Andrea Lavagnini
*Illustrazioni Dario Panzeri
*Layout Nathalie Cohen

*Lucha Libre Mag, Milano 2014
*Pagg 64

*Formato 21 x 21 cm
*Spillato

*SOLD OUT

luchalibremag.bigcartel.com

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